Industria 4.0: tra innovazione e interconnessione

Dal 1974, con la nascita della macchina a vapore, le Rivoluzioni Industriali hanno segnato l’inizio di nuove epoche, nuove tecnologie e soprattutto nuovi stili di vita. L’epoca in cui ci troviamo oggi corrisponde ad una nuova rivoluzione industriale, la quarta, la cosiddetta “Industria 4.0”.

Cosa si intende per Industria 4.0?

Per Industria 4.0 si intende quindi la quarta rivoluzione industriale. Se nella prima, nel 1974 si ha l’avvento della macchina a vapore, nella seconda, datata 1870 si dà il via alla produzione di massa grazie all’utilizzo dell’elettricità. Segue poi la terza rivoluzione industriale, ben 100 anni dopo, nel 1970, dove grazie all’informatica si iniziano ad implementare i primi sistemi elettronici e tecnologici, fino ad arrivare alla quarta rivoluzione industriale che prevede una produzione industriale più automatizzata e del tutto interconnessa. 

Si parla spesso in questi anni del termine “IoT” (Internet of Things), intendendo appunto una produzione e gestione aziendale connessa all’utilizzo dei macchinari, la quale, insieme ad altre “Smart Technologies” come il Big Data e il Cloud Computing, permette una raccolta e analisi dei dati e delle informazioni migliore e più efficiente, capace di dare vita quindi ad un ulteriore miglioramento dell’interazione uomo-macchina (alcune ricerche hanno infatti affermato che ad oggi solo l’1% dei dati raccolti viene effettivamente usato dalle imprese).

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Le fabbriche 4.0

Come menzionato precedentemente, la Fabbrica 4.0 è una fabbrica completamente interconnessa. Le macchine, gli strumenti e gli uomini sono in grado di collaborare tra loro e fornire dati reali garantendo un controllo completo della fabbrica. 

“The Future of the Jobs”

“Non si avrà più bisogno dell’intervento dell’uomo e per questo ci sarà un calo netto del lavoro”. Si sente dire spesso questa frase quando si parla di digitalizzazione dell’industria, ma in realtà, anche se si prevede l’effettiva scomparsa di posti lavoro, ne verranno allo stesso tempo creati di nuovi. Si stima infatti che le professioni più ricercate siano nei settori di management, informatica, ingegneria e in generale nelle competenze digitali. 

Un nuovo valore verrà dato anche alle professioni artistico-creative, sempre del settore digital, che si andranno a combinare con professioni di comunicazione e pensiero critico. 

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I benefici dell’Industria 4.0

Senza ulteriori dubbi, la grande rivoluzione dell’industria 4.0 corrisponde al suo più grande beneficio: la possibilità di ricevere tutte le informazioni necessarie in tempo reale. L’ istantaneità nella collezione dei dati e delle informazioni dovuta all’implementazione della tecnologia è alla base per una maggiore crescita produttiva. 

Ad una maggiore crescita produttiva, si aggiunge una maggiore produttività in generale, grazie al minor rischio di errori e di gestione dei tempi, aggiungendo quindi una maggiore velocità nelle prestazioni e nelle produzioni. In un contesto di industria 4.0, inoltre, l’utilizzo di nuove tecnologie come nuovi strumenti tecnologici e implementazioni di sensori permette una maggiore qualità della produzione che porta un minor rischio di avere scarti e quindi una migliore produttività. 

Un ulteriore beneficio da tenere in considerazione si trova nella gestione delle crisi. Durante la pandemia, infatti, è stato riscontrato che le aziende che avevano già attuato delle implementazioni digitali ne sono uscite più forti, mentre quelle che si trovavano ancora ‘indietro’ digitalmente hanno affrontato maggiori problemi e sono state costrette a ‘fare i conti con la realtà’ dovendosi, per quanto possibile, adeguare più in fretta. 

Industria 4.0: tra innovazione e interconnessione

L’Industria 4.0 in Italia

Ad oggi, l’Italia si sta muovendo sempre in maniera più assidua verso un passaggio tecnologico, grazie anche all’utilizzo delle nuove tecnologie nei diversi settori, come l’implementazione dello smart working e la necessità di trovare soluzioni più eco-sostenibili che permettano un lavoro più ottimizzato sia a livello di produzione che in aspetto green

A favorire questo tipo di investimenti è stato il Mise con il Piano Transizione 4.0, il quale offre incentivi e agevolazioni fiscali in forma di credito di imposta. 

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